Modalità fatturazione operazioni iva dal 1° gennaio 2013
La Direttiva n. 2006/112/CE, denominata “Contenuto delle fatture”, recentemente adottata con entrata in vigore 1° gennaio 2013, prescrive che in tutte le fatture dovranno obbligatoriamente essere indicate la partita IVA del cliente o, nel caso di privato, il suo codice fiscale. Addirittura é anche possibile utilizzare, in alcuni casi, solo la partita IVA o il codice fiscale, cioè non è indispensabile l’anagrafica; è
pero situazione che deve ancora trovare una sistemazione definitiva perché una tale scelta cozza contro la normativa relativa alla registrazione di detti documenti: siamo in attesa di chiarimenti dall’Agenzia delle entrate.
Viene anche riaffermato che se l’imponibile ha un trattamento fiscale particolare, tipo “esente”, “escluso”, ecc., di questo deve essere data esplicita menzione in fattura indicando il relativo riferimento di legge, tipo “art. 10….DPR 633/72” per le operazioni esenti.
Altra indicazione operativa è relativa alla numerazione: in un primo tempo l’Agenzia aveva così interpretato la Direttiva, là dove prescrive che le fatture abbiano una “numerazione sequenziale”, con ciò si proponevano due soluzioni:
la prima prevedeva che il numero non riprendesse da 1 ogni anno, ma progredisse all’infinito; ad esempio se l’ultima fattura del 2013 sarà la 459, la prima del 2014 sarà 460;
la seconda soluzione proponeva la possibilità di cominciare da 1 ogni anno, ma di affiancare al numero (prima o dopo lo stesso) l’anno di emissione; ad esempio 1/2014, oppure 2014/1 e così via.
L’Agenzia delle entrate con la Risoluzione n.1/E del 9 gennaio 2013 ha rettificato quanto precedentemente affermato: in pratica, ci dice, che la Direttiva europea, che impone la cosiddetta univoca identificazione della fattura, può essere rispettata utilizzando il medesimo sistema precedentemente da tutti utilizzato:
– numerazione progressiva che parte da 1 ogni anno mentre l’identificazione univoca è soddisfatta dalla data di emissione anch’essa scritta in fattura….
… e speriamo che la storia si concluda qui.
Vittorio Molinari
